Casino e mare

Chi nasce sul mare se lo porta dietro per la vita intera. Tra uomo e mare si crea un legame indissolubile, che ci porta ad essere per sempre attratti da quel blu senza confini. Il mare non è solo estate, tuffi, nuotate e vacanze, ti entra dentro sempre, anche quando le rigide temperature invernali ti fanno dimenticare gli sguazzi della stagione calda. Il mare d’inverno è forse ancora più emozionante per chi con esso ha quello speciale legame intrinseco. Il freddo ed il mare creano un connubio a dir poco eccezionale. Quando, poi, capitano quelle giornate invernali in cui il sole splende in un cielo incredibilmente azzurro, il mare diventa uno spettacolo e passeggiare lungo la riva si trasforma in una attività molto rilassante.

E poi succede che, per una ragione o l’altra, una persona debba allontanarsi dalla propria terra, dal proprio mare, e gli anni passano mentre si vive in un luogo dapprima estraneo ma che poi diventa familiare fino ad essere chiamato casa. Per chi ha fortuna, anche questo nuovo luogo si affaccia sul mare, ma non sempre è questo il caso per chi si trasferisce per lavoro o per amore. Io ho scelto di vivere all’estero, in una città che di acqua ne ha, ma si tratta di acqua dolce, di fiume. Londra. Una città che ha senz’altro un grandissimo fascino, ma che nulla più paragonata alla forza della natura. Il suo fiume è stato oltraggiato per troppo tempo ed ha perso tutto quello che lo rendeva naturale, così ogni volta che torno al mio mare, intatto, bellissimo, infinito, ho un tuffo al cuore. 

Alla mia ultima visita, il tuffo al cuore è stato abbastanza più intenso, combinato da un misto di sorpresa e orrore. A metà del lungomare, dove sorge una bella pineta, ho visto una costruzione, un edificio che prima non c’era e di cui nessuno mi aveva parlato. Non ero stato preparato a quella visione che cambiava per sempre il volto del mio mare come lo ricordavo. Avvicinandomi ho notato che si trattava di un casino. Il senso di dolore, ancora più grande. Perché il sindaco aveva permesso tale scempio? A cosa serviva un casino in un luogo semplicemente perfetto? La risposta è semplice: i casino portano soldi, ravvivano l’economia che stagna, aiutano ad uscire dalla crisi. Ed, in effetti, la mia città versava in una brutta crisi economica da vari anni. Il casino aveva senso, potevo capirlo. Eppure, non riuscivo a sopportare che avessero deciso di piazzarlo proprio lì! Un casino va bene ovunque, perché chi ci vuole andare, ci va. E chi non ci vuole entrare non lo farà comunque. Non ho nulla contro il casino di per sé, ma non riesco più a godere del mio mare d’inverno. Ora trovo che il Tamigi non sia più così insopportabile, dopotutto.  

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